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Festa dell’ Europa 2019 Festeggiare insieme nella speranza di un futuro migliore per l’UE

Non tutti sono consapevoli che il 9 maggio è la Festa dell’Europa.

La data è stata scelta per ricordare la storica dichiarazione resa il 9 maggio del 1950 dall’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman, in cui proponeva la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee. La Dichiarazione Schuman viene infatti considerata l’atto di nascita dell’Unione Europea.

Sono passati quasi 70 anni, ma la celebrazione di oggi si presenta in un momento storico tra i più critici di sempre, in cui l’europeismo convinto vacilla sotto i colpi decisi inferti da euroscetticismo, sovranismo e nazionalismo. Una data a ridosso delle prossime elezioni europee del 26 maggio, che porteranno al rinnovamento di due organi fondamentali: Parlamento Europeo e Commissione Europea.

Per l’occasione, il 9 maggio 2019, i Leader di tutti gli Stati Membri, si riuniranno per un vertice informale del Consiglio Europeo a Sibiu in Romania. Ospite del summit sarà Klaus Iohannis, presidente della Romania, che esercita attualmente la presidenza del Consiglio. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk presiederà la riunione e saranno inoltre presenti il presidente della Commissione europea Juncker e il presidente del Parlamento europeo Tajani.

 

I capi di Stato e di Governo dovranno discutere della prossima agenda strategica dell’UE per il periodo 2019-2024 e procederanno a uno scambio di opinioni sulle sfide e sulle priorità dell’UE nei prossimi anni.

Nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2017, il presidente della Commissione europea Juncker ha presentato una tabella di marcia con le tappe principali verso un’Unione europea più unita, forte e democratica. Nella sua visione, il vertice del 9 maggio 2019 a Sibiu doveva rappresentare l’apice culminante di questo processo di consapevolezza dell’Europa verso le proprie sfide e sulle modalità per affrontarle.

Purtroppo la speranza che questo summit potesse rappresentare un punto di svolta si è sempre più affievolita ed ha perso terreno. In primo luogo perché la tabella si basava sull’uscita del Regno Unito dall’UE entro il 29 marzo 2019, cosa che non è avvenuta e che appare ancora estremamente confusa. In secondo luogo, per la consapevolezza che le imminenti elezioni produrranno un cambiamento radicale negli assetti politici delle istituzioni europee ed il rischio conseguente che le conversazioni della riunione saranno concentrate sulla scelta dei nuovi leader candidati a guidare i vertici UE.

In preparazione dell’incontro di Sibiu, nonché per la presentazione dei risultati conseguiti a conclusione dei cinque anni del suo mandato, la Commissione ha pubblicato venti fiche informative per evidenziare i progressi tangibili realizzati sulle sue 10 priorità politiche 2015-2019.

E’ stato inoltre pubblicato l’esito dei quasi 1600 dialoghi e consultazioni con i cittadini.

Il 30 aprile 2019 la Commissione europea ha presentato una serie di raccomandazioni politiche sul modo in cui l’Europa potrà plasmare il futuro che l’attende in un mondo sempre più multipolare e incerto. La Commissione raccomanda che l’agenda strategica dell’UE per il periodo 2019-2024 si concentri su 5 dimensioni fondamentali:

  • un’Europa che protegge, perché nel mondo di oggi la pace è potere;
  • un’Europa competitiva che investe nelle tecnologie di domani e sostiene le nostre maggiori risorse: il mercato unico, la nostra industria e la nostra moneta comune;
  • un’Europa equa che difende i nostri principi fondamentali in materia di uguaglianza, Stato di diritto e giustizia sociale nel mondo moderno;
  • un’Europa sostenibile che assume la guida dello sviluppo sostenibile e della lotta ai cambiamenti climatici;
  • un’Europa influente, che cerca di proteggere e aggiornare il sistema basato sul regole che finora ci è stato così utile.

Di certo la lezione principale da apprendere – dopo la diffusione dell’euroscetticismo – è di abbandonare la tendenza a nazionalizzare i successi ed europeizzare i fallimenti e di provare invece a comunicare meglio le decisioni e politiche comuni.

Come ha ribadito il Presidente della Commissione Juncker, a Sibiu i capi di stato e di governo dovranno seriamente dimostrare di essere determinati a lavorare insieme per il progetto europeo “Strength in unity” e di continuare a celebrare insieme il sogno di un’Europa unita.

 

Per saperne di più:

https://ec.europa.eu/commission/future-europe/commissions-contribution-informal-eu27-leaders-meeting-sibiu-romania-9-may-2019_en

https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2019/05/09/

https://ec.europa.eu/commission/future-europe_it

 

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