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L’ Europa “dal basso” esiste, talvolta l’ Italia è perfino un modello!

I volontari, le Charities, le associazioni di assistenza. Sono milioni in Europa e tutte le nazioni dell’ UE hanno una storia di costruzione della società civile, ma anche politica ed istituzionale , legata  a secoli di impegno, e formalizzatasi nel diritto  e nelle istituzioni.

Il volontariato ed il cosiddetto “terzo settore” ovvero parti di economia che sfuggono alle classificazioni dell’  “economismo dei classici”, che hanno scritto a fronte di un dilemma “Stato-Chiesa” prima e “Stato-cittadino singolo” poi, sono alla base non solo di concrete azioni quotidiane di cittadini uniti e di comunità ma sono diventati una certezza ed un sostegno dei Welfare in difficoltà, offrendo anche una lettura nuova del rapporto tra il cittadino consapevole e lo Stato di cui fa parte.

Gli ultimi 40 anni, almeno in Stati come l’ Italia dove il volontariato ed il terzo settore sono  un pilastro riconosciuto sia dalla società civile che dalle istituzioni, ha indicato strade diverse : la sussidiarietà si è riempita di contenuto, il comunitarismo ha avuto il suo spazio fra le teorie dello Stato, e perfino gli economisti hanno dovuto riconoscere il valore non solo sociale ma economico di azioni che  “entrano nel mercato” con una loro significativa valenza economica  ed una azione  sia economica che sociale di breve , medio e lungo termine.

Ferruccio De Bortoli ,una riflessione in video

Di questi tempi questo settore è fortemente legato anche alla iniziativa dell’ Unione Europea sia sul versante della cultura che su quello della cittadinanza europea.

Così, da qualche anno, precisamente dal 2014,  nell’ Unione Europea viene scelta una ” Città Europea del Volontariato” , che come quelle della cultura, farà da perno di iniziative , mediatiche e non, capaci di suscitare riflessioni e bilanci di attività ma forse anche migliore legislazione europea per il futuro. Senza contare che anche una riflessione nel campo dei progetti UE che ruotano attorno ai tanti significati che assume la parola volontariato in Europa , non sarebbe male.

Appuntamento dunque a Padova , già sul finire di questo 2019 per cominciare bene  il 2020 dei volontari e dei loro tanti mondi ( che sono spesso anche i “nostri mondi”).

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