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Programmazione 2021-2027: firmato l’Accordo di Partenariato dell’Italia

Lo scorso 19 luglio la Commissaria europea Elisa Ferreira e il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna hanno sottoscritto ufficialmente l’Accordo di Partenariato.

Con la notifica dell’Accordo di Partenariato si definisce il Framework di riferimento per la programmazione della Politica di Coesione in Italia per il ciclo 2021-2027. Periodo durante il quale il nostro paese potrà contare su un totale degli investimenti di oltre 75 miliardi di euro tra fondi europei e quota di cofinanziamento nazionale, di cui circa 43 milioni di soli Fondi SIE, comprensive di quelle destinate al JTF e alla CTE. Una cifra mai raggiunta prima, circa più di 10 miliardi di euro in più rispetto al ciclo precedente.

Se si esclude la quota riservata alla CTE, le risorse europee e nazionali dei Fondi strutturali si distribuiscono come segue tra le tre aree[1]:

  • regioni più sviluppate: 23,882 miliardi di euro;
  • regioni in transizione: 3,612 miliardi di euro;
  • regioni meno sviluppate: 46,575 miliardi di euro.

Le azioni promosse attraverso i Fondi europei saranno complementari rispetto a quelle finanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e contribuiscono insieme al raggiungimento degli obiettivi di coesione economica, sociale e territoriale e condividono, inoltre, le sfide dell’innovazione e digitalizzazione e della transizione verde dell’economia.

È evidente quindi la necessità di un coordinamento strategico non solo nella programmazione, ma ancor più nell’attuazione dei due strumenti, così da massimizzare la complementarietà e le sinergie nella loro azione, evitare sovrapposizioni e frammentazioni, nonché rafforzare gli obiettivi comuni di coesione.

[1] Il Regolamento sulle Disposizioni Comuni – Reg. (UE) 2021/1060 –  conferma anche per il periodo 2021-2027 la suddivisione di tutte le regioni NUTS II in tre “categorie di regioni” sulla base del loro livello medio del PIL pro-capite, calcolato come media del triennio 2017-2019: Regioni Meno Sviluppate (RMS) – Regioni il cui PIL pro-capite è inferiore al 75% della media del PIL dell’UE-27; Regioni in Transizione (RT) – Regioni il cui PIL pro-capite è compreso fra il 75% e il 100% della media del PIL dell’UE-27 (la soglia massima è stata aumentata, dato che era fissata al 90% per il periodo 2014-2020); Regioni Più Sviluppate (RPS) – Regioni il cui PIL pro-capite è superiore al 100% della media del PIL dell’UE-27. Le RMS in Italia sono: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

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