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L’Italia ha raggiunto i livelli di spesa richiesti al 2018, ma per il futuro?

Il 31 dicembre 2018 si è conclusa una fase estremamente delicata nell’attuazione dei Programmi operativi finanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei 2014-2020, con la scadenza prevista dalla cosiddetta regola N+3 (Art. 136 del Reg. UE n. 1303/2013), che prevede il disimpegno automatico delle risorse finanziarie non incluse nella domanda di pagamento entro il 31 dicembre del terzo esercizio finanziario successivo a quello dell’impegno di bilancio nell’ambito del programma operativo.

Si è trattata della prima scadenza “critica” di attuazione della programmazione 2014-2020, che ha già mostrato l’estremo ritardo nell’implementazione delle azioni previste dai Programmi, sia nazionali che regionali, come riportato nei dati dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Su un totale di 51 Programmi Operativi, 3 non hanno raggiunto gli obiettivi di spesa: PON Ricerca e Innovazione (che tuttavia ha presentato richiesta di eccezione al disimpegno per la presenza di ricorsi giudiziari); il PON Inclusione e il POR FSE Valle d’Aosta. Va ribadito che gli obiettivi di spesa al 2018 sono stati conseguiti anche grazie al fatto che che per alcuni Programmi Operativi (PON Governance e capacità Istituzionale, Città metropolitane, Ricerca e Innovazione, Scuola e Inclusione sociale, POR Basilicata FESR, POR Sicilia FESR e POR Molise) è stata richiesta la riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale. Le risorse risparmiate, pari a 944 milioni di euro, saranno riprogrammate con l’approvazione del CIPE attraverso i Programmi complementari ricadenti negli stessi territori.


Nonostante il conseguimento dei target di spesa previsti per il 2018, è fondamentale intensificare gli sforzi per una accelerazione della fase operativa e per il monitoraggio serrato delle attività di rendicontazione, controllo e certificazione.
I target finanziari del 2019, nonché quelli degli anni successivi, risultano di gran lunga più sfidanti e le Autorità di Gestione, sotto l’egida dell’Agenzia, sono chiamate sin da subito ad una attenta pianificazione e sorveglianza delle procedure attuative e del circuito finanziario ad esse collegato, per contenere il più possibile il rischio di perdere risorse europee già stanziate, nonché di compromettere l’allocazione di quelle future a valere sul prossimo bilancio 2021-2027.

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