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Un nuovo strumento per la realizzazione del pilastro europeo dei diritti sociali

Il Fondo Sociale Europeo + rappresenta lo strumento per realizzare gli obiettivi del Pilastro
europeo dei diritti sociali. Riunirà più fondi e programmi e sarà finalizzato a mantenere l’equità sociale e promuovere la competitività.

Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno proclamato congiuntamente il 17 novembre 2017 il Pilastro europeo dei diritti sociali sollecitando le istituzioni europee e gli Stati membri a collaborare per realizzarne i principi e i diritti.
In questo ambito, la Commissione per fornire una risposta concreta alla richiesta pubblica di un’Europa più sociale nella proposta che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 ha previsto un rafforzamento degli investimenti sulle persone.
Lo strumento individuato per la realizzazione del pilastro europeo dei diritti sociali è Fondo sociale europeo Plus (FSE+) che contribuirà allo sforzo dell’Unione di rispondere alle sfide globali, a mantenere l’equità sociale, ma anche a promuovere la competitività.
Il FSE+ riunirà in sé una serie di fondi e di programmi esistenti (dal Fondo Sociale europeo al Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale), mettendo in comune le risorse, e sarà in grado di offrire un sostegno più integrato e mirato in risposta alle sfide sociali e del mercato del lavoro che le persone affrontano oggi in Europa.
La Commissione ha proposto di destinare al FSE+ risorse per 101 miliardi di €, con un incidenza sul bilancio globale pari al 27%. Un quarto dell’importo dovrà essere destinato alla promozione dell’inclusione sociale dei gruppi svantaggiati (gli inattivi e i disoccupati di lunga durata, i bambini, le comunità emarginate come i Rom, gli indigenti e i cittadini di paesi terzi) e almeno il 4% alla lotta contro la deprivazione materiale.
Gli Stati membri con un tasso di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e
formazione (NEET) superiore alla media dell’Unione nel 2019 dovranno, inoltre, destinare almeno il 10% delle proprie risorse del FSE+ al sostegno delle azioni per la gioventù, comprese le azioni mirate per sostenere l’occupazione giovanile, in particolare nel contesto dell’attuazione dei programmi di garanzia per i giovani.
La Commissione si è impegnata a sostenere gli sforzi compiuti dagli Stati membri per conseguire l’integrazione a lungo termine dei cittadini di paesi terzi presenti legalmente sul loro territorio. Il FSE+ favorirà l’integrazione socioeconomica a lungo termine di questi cittadini di paesi terzi con misure volte a ridurre la povertà, promuovere l’inclusione sociale e la salute e combattere le discriminazioni e le disuguaglianze. Il Fondo opererà in sinergia con il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF), che soddisferà le esigenze a breve termine.
Si realizza, conseguentemente, un collegamento diretto tra gli obiettivi del FSE+ e i tre capitoli del pilastro dei diritti sociali rappresentati da: i) pari opportunità e accesso al mercato del lavoro (anche in termini di qualità e sistemi di istruzione e formazione inclusivi); ii) condizioni di lavoro eque; iii) protezione e inclusione sociale.

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