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Verso il nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca 2021-2027: Italia, Francia e Spagna unite per chiedere più semplificazione

Circa un anno fa, il 12 giugno 2018, la Commissione europea ha presentato la sua Proposta di regolamento relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) (COM(2018) 390 final), prevedendo una dotazione complessiva di 6,14 miliardi di euro, per sostenere gli obiettivi della Politica comune della pesca (PCP) e della Politica marittima integrata dell’UE (PMI).

Oltre alla previsione di un Fondo più semplice e flessibile, la proposta della Commissione punta a rafforzare il sostegno a favore degli operatori della piccola pesca e delle comunità costiere, promuovendo la creazione e lo sviluppo di partenariati locali in tutti i settori dell’economia blu, inclusi acquacoltura e turismo. Per la prima volta, inoltre, il FEAMP annovererà espressamente tra i suoi obiettivi il perseguimento dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, ed in particolare dell’obiettivo 14 “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine”.

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Con la comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante dell’UE, del 10 novembre 2016,Governance internazionale degli oceani: un’agenda per il futuro dei nostri oceani” l’Unione si è impegnata a intensificare le azioni per rafforzare il quadro di governance degli oceani a livello bilaterale, regionale e multilaterale, a promuovere una economia “blu” sostenibile e a migliorare la ricerca e la raccolta dei dati oceanografici, mettendo anche a sistema  l’esperienza acquisita negli anni con l’attuazione della direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino, la direttiva sulla pianificazione dello spazio marittimo, la politica della pesca riformata e i numerosi partenariati conclusi con Paesi terzi e accordi multilaterali.

Per favorire il conseguimento di questi obiettivi saranno disponibili, in ambito FEAMP, finanziamenti volti a promuovere la conservazione delle risorse biologiche marine, il raggiungimento del buono stato ecologico, la lotta alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), la riduzione della sovraccapacità di pesca e la pesca eccessiva, nonché l’attuazione della Strategia europea per la plastica nell’economia circolare e per la lotta ai cambiamenti climatici. Verranno inoltre potenziati la sorveglianza marittima, la sicurezza e la cooperazione dei servizi di guardia costiera.

Rispetto all’architettura complessa che ha connotato l’attuale ciclo di programmazione 2014-2020, la proposta della Commissione prevede inoltre, anche sulla scorta di quanto emerso dalla conferenza dei portatori di interesse “Oltre il 2020: sostenere le comunità costiere europee” tenutasi a Tallin nell’ottobre del 2017, diversi elementi volti a semplificare l’attuazione del FEAMP a livello nazionale, in particolare:

  • riduzione a 4 delle Priorità che delineano il campo degli interventi finanziabili tramite il FEAMP, definite in linea con gli obiettivi generali della Politica Comune della Pesca (PCP): Priorità 1) Promuovere la pesca sostenibile e la conservazione delle risorse biologiche marine; Priorità 2) Contribuire alla sicurezza alimentare nell’Unione mediante un’acquacoltura e mercati competitivi e sostenibili; Priorità 3) Consentire la crescita di un’economia blu sostenibile e promuovere la prosperità delle comunità costiere; Priorità 4) Rafforzare la governance internazionale degli oceani e garantire oceani e mari sicuri, protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile;
  • maggiore flessibilità per gli Stati membri, che potranno indirizzare e calibrare i finanziamenti concentrandoli verso le proprie priorità strategiche senza dover attingere da un set di azioni ammissibili e misure pre-definite a livello UE;
  • definizione di un elenco di operazioni non ammissibili (ad esempio quelle intese a incrementare la capacità di pesca) e investimenti e indennizzi per i pescherecci condizionati agli obiettivi di conservazione della PCP;
  • maggiore attenzione ai risultati, attraverso la previsione di indicatori di output e di risultato per valutare l’efficacia degli interventi;
  • riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari e le amministrazioni.

 

Il 4 aprile 2019, il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la Risoluzione legislativa sulla proposta di Regolamento FEAMP 2021-2027, chiedendo l’incremento della dotazione complessiva del Fondo da 6,14 miliardi di euro a 7,74 miliardi di euro. La posizione adottata dal Parlamento prevede di dare più attenzione nell’allocazione dei fondi alla protezione della biodiversità e dell’ecosistema marino, chiedendo che questi fattori incidano sulla percentuale di cofinanziamento dal 10% al 25%.

Dal punto di vista finanziario, la proposta della Commissione mantiene inalterata la proporzione nella ripartizione tra gestione diretta e concorrente prevista nel periodo 2014-2020: 13,5% delle risorse gestite direttamente dalla Commissione europea e 86,5% dagli Stati membri nel quadro dei programmi operativi. Alla luce di tale previsione, all’Italia dovrebbe spettare un importo pari a circa 518 milioni rispetto ai 537 milioni della programmazione 2014-2020, con una flessione di circa il 3,5%.

Il Governo italiano, nella relazione presentata il 6 luglio 2018 ai sensi della legge n. 234 del 2012, ha anzitutto proposto un incremento della percentuale delle risorse da destinare agli Stati membri, con particolare riferimento agli interventi legati alla blue economy. Pur condividendo un approccio verso una maggiore semplificazione e flessibilità del Fondo, inoltre, ha ribadito l’importanza di mantenere  gli assetti programmatici e gestionali del FEAMP 2014-2020 in un’ottica di continuità. Infine, con riguardo alle misure di arresto definitivo e di arresto temporaneo, ha rilevato come i requisiti di ammissibilità per l’accesso ai relativi contributi previsti dal nuovo Fondo siano troppo stringenti, auspicandone il loro allineamento con l’attuale programmazione.

Con la propria posizione del 13 dicembre 2018, la Conferenza delle Regioni, pur riconoscendo l’importanza delle semplificazioni proposte, ha rivendicato un ruolo più rilevante delle regioni nel processo di programmazione nazionale, ha espresso le proprie preoccupazioni in merito ad un sistema di aiuti basato principalmente su strumenti finanziari.

Nell’ambito dei negoziati del Consiglio Europeo, il 14 maggio 2019, nel corso della riunione del Consiglio Agricoltura e Pesca, le delegazioni francese, spagnola e italiana hanno presentato una dichiarazione congiunta che sottolinea la necessità di semplificare le future norme del FEAMP. La dichiarazione si concentra su 10 punti, tra i quali i tassi di cofinanziamento (aumento dal 75% all’80%, 85% per i FLAG, 100% per regioni ultraperiferiche), la semplificazione, le misure di gestione del mercato, gli indicatori di risultato, il sostegno alle regioni ultraperiferiche e all’attività di pesca costiera su piccola scala.

Secondo la dichiarazione, anche se la proposta della Commissione traduce una volontà di semplificazione del FEAMP, ci sono alcuni punti che possono essere ancora migliorati per ottenere una gestione flessibile e una riduzione degli oneri amministrativi, garantendo delle modalità di finanziamento adattate al settore. La maggioranza delle delegazioni ha sostenuto la dichiarazione congiunta, riaffermando quali sono le priorità per il futuro FEAMP, tra le quali anche il rinnovo delle flotte, il sostegno all’acquacoltura e al rinnovo generazionale.

Per saperne di più:

https://ec.europa.eu/commission/publications/natural-resources-and-environment_en

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