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Clima, ambiente ed energia: la nuova disciplina in materia di aiuti di stato

La Commissione approva la nuova disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022 – ( Guidelines on State aid for climate, environmental protection and energy – CEEAG).  La comunicazione C(2022) 481 final è del 27 gennaio 2022 e rientra nel novero delle proposte legislative “Fit for 55” conseguenziale al Green Deal europeo. Con essa l’UE definisce le regole per il sostegno pubblico nei settori dell’energia e dell’ambiente. E’ sulla base di queste regole che gli Stati membri stabiliscono quali progetti possono essere sostenuti con fondi pubblici e come questo sostegno può essere fornito, riducendo al minimo gli impatti sul mercato e fornendo valore ai cittadini europei.

La revisione introdotta amplia le categorie di investimenti e tecnologie che gli Stati membri possono sostenere per coprire nuove aree (ad es. infrastrutture per la mobilità pulita, efficienza delle risorse, biodiversità) e tutte le tecnologie che possono realizzare il Green Deal (ad es. idrogeno rinnovabile, stoccaggio di elettricità e gestione della domanda, decarbonizzazione dei processi di produzione ).

Le regole fissate nelle Linee Guida, in genere, consentono importi di aiuto che coprano fino al 100% del deficit di finanziamento quando l’assegnazione degli aiuti avviene sulla base di una procedura di evidenza pubblica. Come una sorta di clausola di salvaguardia, la consultazione pubblica diviene un must nel caso  di aiuti che superano una certa soglia,  per garantire che l’aiuto sia effettivamente diretto laddove necessario per migliorare la protezione del clima e dell’ambiente, che sia limitato a quanto necessario per raggiungere gli obiettivi ambientali e non distorca indebitamente la concorrenza o l’integrità del mercato unico.

Con la revisione delle Linee Guida in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022, inoltre, la Commissione ha introdotto, in linea con l’ambizioso Green Deal europeo, la valutazione degli aiuti di Stato dell’UE rispetto alla tassonomia che si traduce nel rispetto del principio del “Do Not Significativ Harm”.  In particolare, nel bilanciare gli effetti positivi e negativi dell’aiuto, la Commissione presterà particolare attenzione al rispetto del principio “non arrecare danno significativo” e degli obiettivi ambientali ad esso collegato. Tuttavia, in alcuni casi il sostegno può essere concesso anche a progetti che non soddisfano gli standard previsti dalla tassonomia, purché ne siano giustificati gli effetti positivi e si eviti il ​​lock-in di attività non sostenibili

Interessante evidenziare che la revisione di queste Linee Guida ha viaggiato insieme al processo di modernizzazione di uno strumento molto più diffuso nella pratica degli aiuti di stato, rappresentato dal regolamento generale di esenzione per categoria (GBER), che prevede la possibilità di attuare alcuni regimi più piccoli senza previa approvazione da parte della Commissione. Il GBER attualmente è ancora in fase di revisione mirata con l’obiettivo di facilitare ulteriormente gli investimenti verdi, ampliandone il campo di applicazione per coprire gli aiuti per gli investimenti in nuove tecnologie, come la cattura e lo stoccaggio o l’utilizzo dell’idrogeno e del carbonio, e per le aree chiave per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, come l’efficienza delle risorse e la biodiversità.

Le Linee Guida in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022, inoltre, sostengono l’obiettivo di ridurre i costi energetici a medio e lungo termine attraverso la  riduzione della dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili, accelerando così la transizione energetica verso un sistema elettrico efficiente dal punto di vista energetico, basato su energie rinnovabili. Il CEEAG sostiene questo obiettivo attraverso misure di decarbonizzazione o una maggiore efficienza energetica, riducendo l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’elettricità o del gas per le imprese. Infatti, esse contengono misure di sostegno per aiutare le aziende ad adattarsi rapidamente e partecipare pienamente alla transizione energetica. Ciò include, ad esempio, gli aiuti per la chiusura di centrali elettriche che utilizzano carbone, torba o scistobituminoso e di attività estrattive legate all’estrazione di carbone, torba o scisto bituminoso e aiuti a copertura dei costi straordinari derivanti dalla chiusura di attività non competitive legate a carbone, torba e scisto bituminoso.

Tra le categorie di aiuto riviste o introdotte ex novo si segnalano:

  • Aiuti per la riduzione e l’eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra anche tramite il sostegno a favore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica ore della riduzione e dell’eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra e dell’efficienza energetica sia a favore dell’energia rinnovabile.
  • Miglioramento delle prestazioni energetiche e ambientali nel settore dell’edilizia.  Le Linee Guida in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022, prevedono per la prima volta una sezione dedicata alle prestazioni energetiche e ambientali degli edifici. Ciò consentirà agli Stati membri di combinare gli aiuti per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici con gli aiuti per qualsiasi altro investimento che migliori le prestazioni energetiche o ambientali degli edifici.
  • Aiuti a favore di una mobilità pulita.  Le Linee Guida in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022 forniscono regole chiare per il sostegno alla mobilità, in linea con il Clean Mobility Package. In particolare, le Linee Guida prevedono una sezione dedicata agli aiuti per l’acquisto di veicoli puliti e il retrofitting dei veicoli, nonché per la realizzazione di infrastrutture per il rifornimento.

Non mancano infine aiuti per la riparazione di danni ambientali, il ripristino di habitat naturali ed ecosistemi, la tutela o il ripristino della biodiversità e l’attuazione di soluzioni basate sulla natura per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione degli stessi, come pure aiuti per l’uso efficiente delle risorse e per sostenere la transizione verso un’economia circolare e aiuti per la prevenzione o la riduzione dell’inquinamento non dovuto ai gas a effetto serra.

Restano invece esclusi, in linea con l’impostazione delle Linee Guida pubblicate nel 2014,  gli aiuti all’energia nucleare. Questo perché, secondo quanto espresso dalla Commissione,  il sostegno all’energia nucleare riguarda generalmente un numero limitato di progetti molto grandi, ed è particolarmente sensibile dal punto di vista della sicurezza e che pertanto richiede una valutazione “caso per caso” ed essere approvati  direttamente ai sensi del Trattato e del Trattato EURATOM. Tuttavia, questo orientamento appare ormai anacronistico dal momento che la Commissione, proprio in questi giorni, approva un atto delegato complementare alla tassonomia europea ritenendo che gli investimenti privati nel settore del gas e del nucleare possano svolgere un ruolo nella transizione e che le attività selezionate in questi due settori sono in linea con gli obiettivi climatici e ambientali dell’UE, consentirebbero infatti di abbandonare più rapidamente attività più inquinanti, come la produzione di carbone, a favore delle fonti rinnovabili di energia, che saranno la base principale di un futuro a impatto climatico zero.

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