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Nuovo Bauhaus europeo un principio contaminante della politica di coesione

La proposta di Accordo di Partenariato 2021-2027 trasmessa il 17/01/2022 dal Dipartimento delle politiche di coesione alla CE dichiara che “Al fine di contribuire agli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo verso un’economia dell’UE climaticamente neutra e circolare entro il 2050, e in linea con i principi di sostenibilità, estetica ed inclusione dell’iniziativa Nuovo Bauhaus Europeo, l’Italia si impegna ad utilizzare i Fondi massimizzandone l’impatto per: fornire energia pulita e sicura, a prezzi accessibili; accelerare il passaggio a una mobilità sostenibile e intelligente; mobilitare l’industria per un’economia pulita e circolare; realizzare ristrutturazioni efficienti sotto il profilo energetico; ambire ad azzerare l’inquinamento per un ambiente privo di sostanze tossiche; preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità; rendere le regioni, le città e le infrastrutture nuove o esistenti resilienti agli impatti dei cambiamenti climatici; mobilitare la ricerca e promuovere l’innovazione e favorire l’accrescimento delle conoscenze e delle competenze per la sostenibilità.

Ma facciamo un passo indietro, esattamente al 15 settembre 2021, giorno in cui la Commissione Europea approva gli Orientamenti sul Nuovo Bauhaus Europeo come un progetto che “mira ad accelerare la trasformazione di vari settori economici, come l’edilizia e il comparto tessile, garantire a tutti i cittadini l’accesso a beni circolari e a minore intensità di carbonio”.

Un progetto altamente innovativo e interdisciplinare, che mira alla trasformazione degli spazi abitativi, e non solo, nei quali progettare nuovi modi di vivere sostenibili e nel pieno rispetto della natura, senza però perdere di vista le inevitabili innovazioni digitali.

Ad essere rivoluzionario, tuttavia, non è il concetto, che, a onor del vero, nasce come la scuola d’arte di Walter Gropius nel 1919, ma l’approccio insolito che lo ha portato ad affermarsi. La Commissione, infatti, ha ideato un progetto dal basso verso l’alto basato sulla partecipazione e sull’inclusione, dando avvio nel gennaio del 2021 ad un semestre di confronti e dibattiti con i portatori di interesse.

Fonte Commissione Europea

Nella consapevolezza che la realizzazione di un progetto così ambizioso richieda un massiccio finanziamento ottenibile solo con l’utilizzo di più fondi, la Commissione ha stabilito che le risorse proverranno da diversi programmi dell’UE, tra cui il FESR, il programma LIFE ed il programma Orizzonte Europa, e che per il periodo 2021-2022 verranno stanziati fondi per circa 85 milioni di euro.

Se ci si sofferma in particolare sulla mobilitazione dei programmi dell’unione, nell’allegato 2 degli Orientamenti della Commissione sul New Bauhaus, il primo degli inviti dedicati specificamente al finanziamento dei progetti è la “Trasformazione dei luoghi sul campo”, per il quale il Bilancio impegna sul FESR 2, 5 milioni di Euro nel 2022 per Assistenza Tecnica e 20 milioni di Euro per l’Iniziativa Urbana Europea.

 

Se concentriamo l’attenzione sull’Iniziativa Urbana Europea, i fondi saranno quindi destinati a progetti che poggiano sui tre valori fondamentali del Nuovo Bauhaus europeo: sostenibilità, estetica e inclusione: tutto ciò in perfetto accordo con la politica di coesione 2021-2027 ed in particolare con il FESR.

In particolare, la politica di coesione attraverso lo sviluppo territoriale integrato dell’obiettivo di Policy 5 “Un’Europa più vicina ai cittadini” offre grandi opportunità per la contaminazione dei principi del nuovo Bauhaus negli ecosistemi di sviluppo urbano e regionale. Inoltre, la politica di coesione offre un’occasione unica di creare nuove soluzioni attraverso la cooperazione transfrontaliera e transnazionale.

Complessivamente, quindi lo sviluppo urbano sostenibile sarà sostenuto dall’assegnazione urbana obbligatoria del Fondo europeo di sviluppo regionale (8 % della dotazione nazionale totale) e l’iniziativa urbana europea (400 milioni di EUR) permettendo di raggiungere ambiziosi obiettivi.

Alle risorse della politica di coesione si aggiungono le risorse del dispositivo di ripresa e resilienza gestite attraverso il PNRR. La realizzazione del New Europea Bauhaus è rimessa alla sensibilità al coinvolgimento e alla collaborazione di tutte le autorità, siano esse nazionali che regionali e locali.

Una prima grande opportunità al riguardo è offerta dall’intervento “Attrattività dei Borghi” (M1C3 Turismo e Cultura del PNRR) che punta alla rigenerazione del patrimonio edilizio storico pubblico e privato, al restauro di beni culturali, alla riqualificazione degli spazi pubblici e alla qualità del paesaggio e che potrebbe rappresentare il primo esercizio in stile Bauhaus in termini di co-progettazione e sviluppo di partenariati pubblico privati.

Ovviamente tutto ciò suscita un notevole interesse non solo da parte dei cittadini, che in questo progetto vedono la possibilità di creare nuovi stili di vita in cui la sostenibilità procede di pari passo con la trasformazione verde in molti settori della nostra economia, nella società e nella vita quotidiana, rientrando in contatto con la natura e riconquistando il senso di appartenenza, ma anche da parte di tutto il settore edilizio che consentirà ad ingegneri ed architetti di sviluppare progetti belli ed al tempo stesso sostenibili e inclusivi, attribuendo priorità alle aree che ne hanno più bisogno e adottando una filosofia di lungo termine e che tenga conto dell’intero ciclo di vita.

I premi che la Commissione sta lanciando per sviluppare una progettazione sostenibile e inclusiva sta generando un’aspettativa importante per i territori ed in particolare per le aree urbane. Non ci resta che attendere la presentazione dei Programmi Regionali che daranno attuazione alla politica di coesione per il prossimo settennio e vedere quanto pervasivo è stato ad oggi il principio del New Bauhaus.

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