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Approvata la Carta aiuti a finalità regionale

Con la Comunicazione C(2021) 8655 final dello scorso 2 dicembre, la Commissione ha dichiarato la conformità della Carta aiuti a finalità regionale notificato dall’Italia rispetto agli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale adottati il 19 aprile 2021.

La Carta cristallizza le aree geografiche rispetto alle quali potranno essere concessi aiuti di stato ai sensi dell’art. 107.3 del TFUE, in particolare, dichiara compatibili  con il mercato interno gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione (comma “a”) e gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse (comma “c”).

Con la nuova Carta vengono definite come “zone a”,  dal 1º gennaio 2022 al 31 dicembre 2027 le regioni NUTS 2 ITF2 Molise, ITF3 Campania, ITF4 Puglia, ITF5 Basilicata, ITF6 Calabria, ITG1 Sicilia e ITG2 Sardegna, che rientrano nella deroga di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), TFUE che totalizzano il 32% della popolazione italiana e che hanno un PIL pro capite inferiore al 75 % della media UE. Tali regioni sono ammissibili agli aiuti con intensità massime di aiuto per le grandi imprese comprese tra il 30 % e il 40 %, in funzione del PIL pro capite della “zona a” di appartenenza.

In particolare, le intensità sono così assegnate:

  • 40 % nelle regioni ITF3 Campania, ITF4 Puglia, ITF6 Calabria e ITG1 Sicilia
  • 30 % nelle regioni ITF2 Molise, ITF5 Basilicata e ITG2 Sardegna

Le intensità di aiuto saranno ancora suscettibili di variazioni con l’approvazione del Piano per la Transizione Giusta intanto la Carta prevede già da ora che, per le “zone a” le intensità massime di aiuto possono essere maggiorate di 10 punti percentuali per gli investimenti delle imprese di medie dimensioni e di 20 punti percentuali per gli investimenti delle piccole imprese (per i loro investimenti iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di EUR)

La Carta prevede inoltre una riserva di copertura in termini di popolazione pari a 5 937 431 abitanti, sulla base dei dati più recenti sulla popolazione residente pubblicati dall’ISTAT. Questa riserva potrà essere
utilizzata  per designare “zone c non predefinite”, ossia zone che uno Stato membro può, a sua discrezione, designare come “zone c” purché dimostri che soddisfano certi criteri socioeconomici, fino al raggiungimento del massimale di copertura in termini di popolazione (ossia il 9,99 % della popolazione nazionale). La Carta approvata infatti ancora non ha definito le “zone c non predefinite” ma si attende a breve un aggiornamento per le importanti implicazioni che ne derivano in termini di concessioni di aiuti alle imprese.

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